Daniele Germani mi scrive un messaggio sulla pagina Facebook che metto a disposizione di tutti coloro che come me amano leggere e scrivere. Mi chiede se voglio leggere il suo libro “Manuale di fisica e buone maniere” per farne eventualmente una recensione.
Beh, ringrazio quel giorno che Daniele ha avuto questa idea, perché oggi ho nuovi compagni di viaggio, i protagonisti del suo bellissimo libro.
Sì, è vero, c’è un lui e una lei ma non è un libro romantico nell’accezione classica del termine e soprattutto finisce come non immagineresti, almeno per me è stato così. Un finale assolutamente non banale, una storia che ne intreccia altre: lui, lei e la loro passione per le stelle, lui che si traforma o forse è sempre stato l’uomo che il lettore immagina solo alla fine, lei che parte e va a cercarlo contro la sua stessa natura, il mistero di un incidente che forse non verrà risolto se non a livello individuale da ogni lettore, l’incapacità di comunicare con il prossimo, la ricerca delle sensazioni e, al contempo, il timore di provare qualcosa, Londra, un ospedale, altri incontri.
Se dovessi identificare questo libro con una sola parola direi “denso” e non solo per le oltre 170 pagine a dire il vero scorrevolissime. Denso nel senso che non è un macigno ma nemmeno l’acqua leggera che ti scorre addosso, denso nel senso che ti restano dentro le parole di Daniele soprattutto quando, come è accaduto a me, ritrovi un po’ delle parole della tua adolescenza e fatalità era proprio tua nonna a dirtele, le stesse che lei sentirà dirsi dalla sua nonna.
Grazie Daniele.
Mi sono emozionato nel leggere una recensione così profonda.
Io ho scritto il Manuale di fisica e buone maniere, ma in questo pezzo è sviscerato in modo che anche per me si sono rivelati alcuni aspetti, come il finale di lui che ognuno poi lo vede a proprio modo.
Grazie, ripeto, mi sono emozionato